Brindisi

Una visita guidata a Brindisi (anche in lingua francese) è molto utile per comprendere al meglio tutti gli aspetti di questa città, vero e proprio ponte verso l’Oriente.

Brindisi: breve storia.

Per comprendere il toponimo della città di Brindisi basta dare un occhiata ad una cartina geografica.

Collage Brindisi

In effetti Brindisi deriva dal messapico brunda o brendon, (ossia cervo, testa di cervo), che è proprio la singolare forma di questo scalo naturale, con due rami del porto interno che proteggono il promontorio occupato dall’abitato.

Brindisi e Roma

Con l’occupazione dei Romani nel III sec a.C., le sorti della città adriatica si legano indissolubilmente a quelle dell’Urbe. Le due città furono messe in comunicazione dal prolungamento della Via Appia e poi dalla Via Traiana, il porto divenne punto di passaggio obbligato verso Oriente.

Colonne Brindisi

Di qui passarono i più importanti personaggi politici. Giulio Cesare l’assedia nel 49 a.C., Pompeo vi raduna la sua flotta, Cicerone vi scrive le “Lettere brindisine”; e poi ancora vi transitano vari imperatori: Vespasiano, Traiano, Marco Aurelio. Sostano poi in città Orazio e Virgilio (secondo la tradizione quest’ultimo vi morì nel 19 a.C.), Agrippina con le ceneri di Germanico e moltissimi altri. Nonostante l’importanza di Brindisi in questa fase, non molto si è conservato della città romana.

capitello Brindisi

Nel Museo provinciale “F. Ribezzo” sono poi custoditi i bronzi di punta del Serrone, rinvenuti al largo di Brindisi nel 1992 (statua del console Lucio Emilio Paolo).

LucioEmilioPaolo

La storia continua.

portico Brindisi

Loggia Balsamo

Nel Medioevo il porto brindisino assume ancora un ruolo importante in quanto punto d’imbarco per le spedizioni crociate. In questo periodo la città era difesa dal castello federiciano.

Nel 1481 Ferrante d’Aragona cominciò la costruzione di un secondo castello sull’isoletta di S. Andrea, completato alcuni anni dopo dal figlio Alfonso; a metà del XVI gli spagnoli affiancarono ulteriore strutture difensive.

Brindisi fino ai nostri giorni.

Durante il Regno Borbonico, Brindisi era un anonimo villaggio funestato dalla malaria. In effetti lo stretto canale che permetteva il passaggio in mare aperto si era ormai interrato e i lavori affidati all’ingegnere Andrea Pigonati non ebbero l’esito sperato.

palazzo Granafei-Nervegna

S. Maria del Casale

Il problema fu risolto alcuni decenni più tardi e l’apertura del Canale di Suez (1869) rappresentò una nuova opportunità per lo scalo pugliese. In effetti Brindisi fu preferita a Marsiglia come punto d’imbarco per persone, merci e corrispondenza in partenza dall’Inghilterra e dirette nelle Indie. Ciò permetteva di ridurre di alcuni giorni i tempi di navigazione e dunque Brindisi godette di alcuni decenni di prosperità. L’adesione dell’Italia alla Triplice Alleanza, portò comunque il trasferimento a Marsiglia dello snodo della cosiddetta Valigia delle Indie.

Durante la II Guerra Mondiale, Brindisi divenne una base militarmente importante, subendo pesanti bombardamenti. Infine tra il settembre1943 e il febbraio 1944, in seguito alla fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, la città divenne per sei mesi sede temporanea del governo italiano.

Angelo TraversoGuida francofona Brindisi