La cattedrale di Ostuni: alcune ipotesi

La cattedrale di Ostuni, dedicata a S. Maria Assunta, si trova in quella che un tempo era la corte del castello normanno, demolito definitivamente nel XVI secolo.

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Il Vescovo Arpone, raffigurato ai piedi della Vergine nella lunetta dell’ingresso principale, ne cominciò la costruzione nella prima metà del XV secolo.

Cattedrale Ostuni

Lo splendido rosone della facciata principale è il più spettacolare delle cattedrali pugliesi, magnifica rappresentazione di antiche simbologie.

Cattedrale Ostuni rosone

La pietra calcarea locale (“pietra gentile”) è il materiale utilizzato per realizzare l’elegante facciata in stile tardo gotico. Con la sua successione di linee concave e convesse è davvero particolare; una decina di esempi simili si trovano in Croazia, a Venezia e ancora un paio in Puglia. E’ probabile che furono i Veneziani a importare il modello; essi avevano infatti interessi e scambi intensi con le due sponde dell’Adriatico. Alcuni ricercatori attribuiscono il progetto all’architetto dalmata Giorgio di Matteo o da Sebenico; in effetti la cattedrale di S.Giacomo a Sebenico da lui progettata (oggi patrimonio dell’Umanità UNESCO) presenta alcune caratteristiche comuni.

Isabella d'Aragona
Isabella d’Aragona

La cattedrale di Ostuni e Isabella d’Aragona

Un’altra ipotesi mette in relazione la facciata con l’affascinante personaggio di Isabella d’Aragona, feudataria di Ostuni all’inizio del XVI. Vale la pena di raccontare brevemente la sua storia.

Isabella era figlia del re di Napoli Alfonso II e a 18 anni sposò suo cugino, il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Dopo pochi anni Galeazzo morì all’età di 25 anni, forse ucciso dallo zio Ludovico il Moro, desideroso di governare per suo conto il ducato ambrosiano. Elisabetta fu infine relegata nel Ducato di Bari e in questo periodo trascorse vari mesi nel palazzo vescovile di Ostuni.

Basilica vetus Milano
Basilica vetus – Milano

Bisogna dire che il marito Galeazzo Sforza fu sepolto nella Basilica vetus o S. Maria Maggiore di Milano (i resti di questa chiesa sono ancora visibili nell’abside dell’attuale Duomo di Milano); ebbene, questa chiesa aveva una facciata curvilinea, simile a quella di Ostuni. Alcuni affermano che Isabella abbia suggerito il modello curvilineo, forse per avere accanto a sé un ricordo del passato milanese. In realtà, quando Isabella arrivò ad Ostuni, la facciata della chiesa era probabilmente già terminata da alcuni decenni.

Pubblicato da Angelo Traverso

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